Il Consulente del lavoro è un libero professionista che si occupa di consulenza con competenze specifiche nella gestione del personale dipendente per conto di piccole, medie e/o grandi imprese.
I consulenti del lavoro sono professionisti dell'area giuridico-economica che esplicano le proprie funzioni soprattutto nell'ambito di realtà imprenditoriali medio-piccole, favorendo lo sviluppo dei processi economici aziendali e la gestione delle risorse umane. L'attività del consulente del lavoro si colloca quindi in posizione centrale tra impresa, istituzioni pubbliche e lavoratori.
Dal 1979, anno di riconoscimento dell'Ordine professionale, il volto di questa professione è profondamente mutato.
Da conoscitore della tecnica retributiva e contributiva aziendale, il ruolo dei Consulenti del Lavoro si è andato sempre più affermando per formazione culturale e per competenza professionale in materia di contabilità e consulenza fiscale, identificandosi in una funzione di dirigente esterno della piccola impresa.
Il suo ambito professionale comprende:
Il riconoscimento della professione:
La professione, inizialmente individuata con legge n° 1815/39, trova una sua prima specifica regolamentazione con la legge n° 1081/64 che istituisce l'albo dei consulenti del lavoro.
La dinamicità, propria della categoria professionale, e la spiccata attitudine all'aggregazione a livello associativo, hanno portato in breve tempo a due importanti tappe istituzionali:
- la costituzione, con la legge n° 1100/71, dell'E.N.P.A.C.L., Ente di Previdenza ed Assistenza per i Consulenti del lavoro, e la conseguente regolamentazione del sistema pensionistico e previdenziale, modificata dalla legge n° 249/91 e recentemente privatizzato;
- l'approvazione della legge n° 12/79 che disciplina l'ordinamento professionale definendone l'oggetto, i requisiti per l'iscrizione all'albo, le modalità relative all'esercizio della professione, l'organizzazione statutaria, le norme penali per l'esercizio abusivo della professione, l'autotutela e la disciplina interna, il segreto professionale.
Il percorso formativo:
Secondo le norme dettate dalla legge istitutiva dell'ordinamento professionale, il titolo di studio richiesto è la laurea triennale o quinquennale in Giurisprudenza, Scienze economiche e commerciali o Scienze Politiche, ovvero il diploma universitario o la laurea triennale in consulenza del lavoro.
Sono richiesti inoltre 18 mesi di praticantato presso lo studio professionale di un consulente del lavoro o di uno dei professionisti individuati dall'art. 1 della legge 12/79.
Dopo il praticantato è necessario superare un esame di Stato, per l'abilitazione allo svolgimento dell'attività professionale, che prevede prove scritte e orali nelle seguenti discipline: diritto del lavoro e legislazione sociale, diritto tributario, diritto privato, pubblico e penale, ragioneria.